Il fascino e la maestosità delle fracchie, soprattutto accese, hanno sempre incantato ogni spettatore. La luce, il calore, lo scoppiettio della legna secca che brucia, le scintille che salgono verso l'alto, il fumo che annebbia la vista, le sollecitazioni del capo fracchia, gli incoraggiamenti da parte della folla che assiste, coinvolgono anche gli spettatori trasformandoli tutti in attori protagonisti.
Queste scene non mancano di essere immortalate con una foto o un video, da portare a casa e mostrare a parenti e amici. A questo si aggiunge la possibilità dell'acquisto, come simpatico souvenir, di una fracchietta in legno, riprodotta in tutti i dettagli e costruita da abili artigiani del posto. Per noi sammarchesi, però, l'entusiasmo di questa serata non si spegne con la fracchia che si consuma. Essa rappresenta i nostri sentimenti più profondi di devozione verso l'Addolorata, di attaccamento alle tradizioni, della volontà di riconoscersi nell'appartenenza allo stesso popolo.
Spinti da questi sentimenti, molti artisti,soprattutto locali, hanno dato libero sfogo alla loro creatività e hanno immortalato la fracchia in sculture, dipinti, scatti fotografici e manufatti di vario genere che hanno varcato i confini della nostra terra. Non si può non ricordare Filippo Pirro con "Il sentiero dell'anima" e "Il monumento all'emigrante"; Nick Petruccelli (foto in alto), maestro nella scultura del legno; i dipinti su tela di John Barcham (foto a destra) e altri ancora, nonchè le poesie in vernacolo di Joseph Tusiani. Di notevole interesse è la collezione ispirata agli abiti della Madonna Addolorata disegnata da un emergente stilista sammarchese, Alessandro de Cata.
Sono inoltre presenti alcune iniziative più squisitamente commerciali nell'ambito dell’artigianato e commercio locale, come la fracchia d’argento prodotta da “Amedeo gioielli” e la tessitura di un canovaccio da parte del negozio di biancheria-corredo “Fra le nuvole”.
video di Giuseppe Bonfitto