In questo contesto dobbiamo necessariamente ricordare la figura di Gabriele Tardio, un cittadino sammarchese che tanto si è adoperato per la sua terra, per diffondere la sua cultura, per svelarne i misteri, per scoprire i tesori, per condividere la sua fede, per dare continuità alla sua storia. E' nato a San Marco in Lamis il 27 Settembre 1954 ed è prematuramente scomparso il 18 Giugno 2013.
Figura di riferimento nel gruppo scout a lui affidato, ricercatore e studioso, tenuto in grande considerazione dagli "addetti ai lavori", uomo intriso di una spiritualità semplice, ma robusta, che lo ha sempre sostenuto nelle sue scelte di vita, si è sempre contraddistinto per l'impegno attivo nelle situazioni di emergenza e per l'attenzione agli ultimi, facendosi carico anche delle loro esigenze fisiche. L'amore per le sue origini lo ha sempre riportato nel suo paese anche dopo il noviziato ad Assisi e la permanenza a Teora tra i terremotati e gli sfollati del terribile sisma dell'80. Stabilitosi nella casa di famiglia, nei pressi di Stignano, ha continuato, come raccontano i suoi amici della "Valle degli eremi", a far storia con "i piedi" solcando ogni sentiero e ogni fratta che lo potesse portare a capire e scovare un pezzo del puzzle della nostra cultura.
Una particolare attenzione dedicò allo studio della tradizione delle fracchie che lui viveva come vero momento di devozione verso l'Addolorata e come anello di continuità tra le diverse generazioni di questo popolo. Numerose sono le sue pubblicazioni che ha messo gratuitamente a disposizione di tutti. Infatti scriveva: "la cultura è gratis, non ha prezzo... la ricerca serve a stimolare altro sapere perciò chi vuole arricchirci ci dia parte del suo sapere". Il suo negozio di ferramenta si trasformò per tutti in un "salotto culturale" dove, tra un cacciavite e un trapano, si gettavano le basi per progetti futuri.