Ogni 11 gennaio, la città di Castellana Grotte con quasi 100 Fanòve illumina e scalda la notte ricordando il miracolo della liberazione dalla peste avvenuto 329 anni fa, accordato dalla Madonna della Vetrana. Un rito suggestivo e molto sentito dai castellanesi e assai seguito anche dagli abitanti dei comuni viciniori.
Presenti per l’occasione le delegazioni di Novoli e di San Marco in Lamis che con la Regione Puglia si sono incontrate per condividere le emozioni del primo rito pugliese legato al fuoco del 2020: le Fanóve di Castellana Grotte.
I Fanóve, le Fracchie e la Focara, che concorrono a formare il calendario annuale delle manifestazioni storiche della Puglia, oramai si può affermare che abbiano posto le basi per l’imminente costituzione con la Regione Puglia della Rete dei Fuochi di Puglia, un importante progetto che accumuna le tradizioni con il fine di valorizzare e promuovere uno dei tratti identitari dei territori coinvolti.
Oggi a Castellana Grotte presenti: l’assessore regionale Loredana Capone, Aldo Patruno, Direttore di Dipartimento, il Sindaco di Castellana Grotte Francesco De Ruvo, l’assessore alla Cultura Vanni Sansonetti, Francesco Rizzi Presidente del Comitato Feste Patronali, Marco de Luca Sindaco di Novoli, Sabrina Spedicato Assessore alla Cultura del Comune di Novoli, Michele Merla Sindaco di San Marco in Lamis, Angelo Ianzano Vicesindaco di San Marco in Lamis, Meriligia Nardella Consigliera Comunale con delega alla Cultura, Alfredo Della Bella e Giuseppe Vigilante per l’Associazione "Le Fracchie" di San Marco in Lamis con l’unico intento di salvaguardare e promuovere i riti legati al fuoco di Puglia.